Quando per la prima volta ho scritto il titolo di questo articolo nel file dedicato ai piani editoriali della mia comunicazione, le idee con cui condirlo che mi erano venute in mente erano altre.

Volevo parlarti del fatto che non è necessario iniziare a delegare una montagna di lavoro ma che si può iniziare con poco alla volta, però poi ho deciso di cambiare rotta e raccontarti un po’ quello che mi sta capitando in questi mesi con la speranza che, se anche tu stai vivendo un’esperienza simile, le mie parole possano esserti ugualmente utili.

Dopo due anni e mezzo di attività durante i quali mi sono felicemente sentita come in un frullatore, presa dalla necessità e dalla voglia di capire cosa significasse essere freelance e come fare per avviare con successo il mio business, da circa 8 mesi sto vivendo una nuova fase che non mi aspettavo minimamente e che mi ha fatto pensare e ripensare molto al concetto di libertà.

Una fase che, in tutta onestà, mi ha fatto vivere momenti in cui mi sono sentita a volte triste, confusa, apatica e disorientata e altre volte di nuovo carica, piena di idee e solare come nei primi due anni del mio nuovo percorso. Sono una persona piuttosto equilibrata caratterialmente quindi questi alti e bassi nell’umore mi hanno destabilizzata non poco, soprattutto perchè riguardavano proprio la libertà che mi sono creata.

Cosa c’entra tutto questo con la libertà?

Trovo curioso che il primissimo articolo di questo blog riguardasse proprio questo tema e, anche se continuo a trovarmi d’accordo con molte delle cose che avevo scritto allora, è inevitabile che invece alcune altre siano cambiate dopo più di 3 anni. Quando ho iniziato mi sembrava che già il solo fatto di poter lavorare da casa decidendo i miei tempi e i miei spazi fosse tutta la libertà di cui avevo bisogno, e non metto in dubbio che fosse davvero così.

Eppure, come nella più classica delle storie d’amore, dopo i primi momenti di idillio in cui tutto sembra bellissimo e vedi quasi volare gli unicorni nel cielo, ecco che cominciano a presentarsi gli imprevisti, quelli belli pesanti, e ti ritrovi a dover capire come affrontarli per ristabilire un nuovo equilibrio in grado di farti ancora apprezzare proprio quella libertà che tanto desideravi.

Essere libera non significa solamente avere una routine che ti permetta di essere organizzata nel migliore dei modi e conoscere tutti i tools più fighi da usare per ottimizzare il tempo passato davanti al PC. Essere libera significa anche avere la responsabilità di prendere tutte le decisioni di cui hai bisogno per proseguire, quelle piccole e poco impattanti ma soprattutto quelle grandi da cui magari dipende il futuro della tua attività.

Sono concetti che in un modo o nell’altro abbiamo affrontato tutte e che abbiamo “studiato” sulla carta, abbiamo letto le esperienze in merito che hanno condiviso altre freelance nella nostra community ma la verità è che ognuna di noi ha tempi diversi e la vera differenza la fa poi solo la pratica, come spesso accade nella vita.

Io, ad esempio, per parecchi mesi mi sono dovuta anche occupare della preparazione della casa nuova e del conseguente trasloco e, anche se la mia libertà mi ha permesso e mi permette di gestire le cose nel modo più comodo per me, è solo grazie a questa strana fase in cui mi trovo che sono riuscita a capire che sono ancora lontana dall’idea di libertà a cui davvero aspiro per la mia vita.

Cosa sto facendo per uscire dall’empasse

Lo scopo di questo articolo però non è di piangermi addosso e far sprofondare anche te in uno stato di malinconia totalmente inutile, anzi, è proprio l’opposto quindi ora ti racconto invece quali sono le buone abitudini a cui mi sto dedicando per tornare a essere la Monica brillante e determinata che spero tu abbia già avuto modo di conoscere!

  • Accettare l’evidenza: ebbene sì, magari per te è scontato ma io mica mi sono accorta subito di quello che stavo vivendo. Pensavo fosse più che altro dovuto all’investimento di energia che stavo facendo per la casa nuova e all’avvicinarsi della fine dell’anno, anche se in realtà mancavano ancora alcuni mesi. E’ sempre difficile essere onesta con se stessa e dirsi “Houston, abbiamo un problema!” cercando di rimanere calma e lucida eppure, come nelle migliori terapie, il primo passo è sempre ammettere e accettare quel problema il prima possibile, in modo da poter cominciare subito a pensare ai prossimi passi da compiere per risolverlo.
  • Chiedere un aiuto esterno: se dopo qualche tempo la situazione non cambia di una virgola o continua comunque a essere instabile e confusa in qualche modo, keep calm e chiedi una mano anche tu. Può capitare che tu non abbia ancora gli strumenti corretti per affrontare una fase di questo tipo oppure che, nonostante tu li abbia, tu non riesca a metterli in pratica. Non dobbiamo essere performanti al 100% ogni momento della nostra vita, va bene alzare la mano e chiedere aiuto a chi è in grado di supportarci durante i momenti no quindi non sentirti in difetto e compi questo secondo passo verso una maggiore consapevolezza.
  • Prendermi cura di me stessa: qua di solito “casca l’asino”, come si dice, e io non posso certo dire che in questi mesi sia riuscita a dedicare la giusta energia alla cura di me e dei miei spazi. Eppure quando ci si trascura umanamente ed emotivamente, i risultati poi non sono mai dei migliori. Quindi sto recuperando adesso: la primavera è praticamente alle porte così sto facendo delle lunghe passeggiate costeggiando il canale che vedo dalla finestra della sala, ho iniziato una nuova routine mattutina che prevede la combo meditazione/scrittura libera/yoga leggero, coloro mandala e faccio spesso le parole crociate.
  • Provare routine alternative: se le cose che hai sempre fatto non funzionano, comincia a provare altre combinazioni perchè è inutile incaponirsi con quello che ormai, per un motivo o per l’altro, non ci permette di ottenere gli stessi risultati ottimali di prima. Io, ad esempio, ho cambiato nuovamente la mia routine di lavoro: invece di lavorare per le mie clienti lunedì, mercoledì e venerdì ho deciso di tenermi libero solo il venerdì per organizzare la mia comunicazione. In questo modo riesco meglio a smaltire il lavoro esterno nella prima parte della settimana e poi sono più tranquilla per gestire le mie cose in tutta tranquillità. E poi, oltre alle Wisdom of the Oracle di Colette Baron-Reid, ho cominciato a usare anche queste carte!
  • Aprirmi senza paura: prima di essere freelance siamo tutte persone e quindi soggette a vivere momenti super in cui siamo nelle condizioni migliori per lavorare e momenti no in cui facciamo fatica a vedere la luce e rimanere positive. Pensare “Ma se mi apro poi cosa penseranno di me le altre?” e chiudersi a riccio potrebbe sembrare la soluzione migliore ma per esperienza non è così, e la situazione ha cominciato a migliorare proprio quando mi sono confrontata con chi mi è accanto, e non solo con le amiche di sempre ma proprio con altre freelance esattamente come me.