{Questo articolo è stato scritto da Tatiana che nella vita si occupa di comunicazione con un approccio sostenibile e consapevole, sviluppato grazie alla passione per la crescita personale e la pratica mindfulness.}
Cos’è la Mindfulness?
Ecco la definizione di Jon Kabat-Zinn, il medico statunitense che ha avuto il merito di portare questa pratica a noi occidentali dopo averla studiata in India: ‘Mindfulness è la capacità di portare l’attenzione al momento presente in maniera intenzionale e non giudicante‘.
Dovrebbe essere una cosa molto semplice. In fondo, si richiede soltanto di essere consapevoli.
Ma, in una società che va veloce come la nostra, non è facile essere nel Qui e Ora. In particolare, per chi svolge un lavoro in modalità freelance, sembra che il tempo non basti mai e che, ogni volta che c’è un minuto libero, sia il caso di sfruttarlo per portarsi avanti con il lavoro.
Ti ci ritrovi? Ecco. Questa è la cosa ‘meno mindful’ che possiamo fare. Sono anch’io libera professionista e mi rivedo nello ‘stakanovismo’ che ogni tanto prende noi piccole imprenditrici.
Ma sono anche una praticante (prima che insegnante) di mindfulness ed è per questo che voglio proporti 3 pratiche da applicare subito che ti permetteranno di non sentirti più sopraffatta e di avere un approccio alla vita e al lavoro più consapevole.
E ho anche preparato per te una guida per promuovere il tuo business online in modo ‘mindful’ cioè sostenibile e consapevole, puoi scaricarla qui. Ma ora non ti resta che scoprire i 3 consigli che ho per te: 3 modi di portare la mindfulness nel tuo lavoro freelance.
1. Meditazione mon amour
Sì, lo so, ormai lo senti dire ovunque.
Meditare fa bene, sviluppa nuove sinapsi, rende più rilassati, diminuiscono i sintomi di ansia e depressione, perfino la pressione arteriosa si stabilizza. Ebbene. Forse sarai un po’ stanca di sentirlo ma è tutto vero.
Se non l’hai mai provata fino a oggi, ti lancio una sfida: prova, per una settimana, a meditare per almeno 5 minuti la mattina appena sveglia. 5 minuti li abbiamo tutti, vero? Ti consiglio di utilizzare una app: si chiama Insight Timer (nella sua versione gratuita va benissimo) ed è una delle più utilizzate nel mondo.
Puoi anche vedere chi sta meditando con te in quel momento nei 5 continenti!
Puoi scegliere tra le meditazioni guidate in italiano (e te lo consiglio, se sei all’inizio) oppure puoi utilizzare solo il timer senza voce guida. Puoi farlo quando ti sentirai più esperta. Sono sicura che, già dopo una settimana, inizierai a sentirne i benefici.
2. Programma delle pause
Anche questo lo avrai letto e sentito ovunque: il nostro cervello non può restare concentrato su un compito per ore. Si stima che la nostra attenzione, dopo 40 minuti circa subisca un drastico calo.
La cosa davvero importante è che: se non concediamo noi al cervello delle pause, il cervello se le prende da solo.
E, magari, inizia a svolgere attività che potrebbero sembrare rilassanti o di svago (navigare su internet o ‘scrollare’ il proprio feed sul telefonino, ad esempio) ma che non lo sono per niente.
Ora che lo sappiamo, però, possiamo correre ai ripari. Possiamo programmare noi delle pause (e il modo di ‘impegnarle’) senza che il nostro cervello lo faccia da solo scegliendo qualcosa che, invece di darci energia, ce la toglie.
Cosa faccio io? Utilizzo la famosa tecnica del pomodoro nella sua versione più classica: 25 minuti di lavoro + 5 di pausa + 25 di lavoro + 5 di pausa + 25 di lavoro + 5 di pausa + 25 di lavoro + 20 di pausa.
Per questo, ho impostato delle sveglie sul mio smartphone e le utilizzo per gestire le attività che dipendono solo da me.
Nelle pause cerco di non guardare lo smartphone. Sì, è difficile, ma possibile.
E cerco di fare qualcosa di fisico: 2 passi per casa per prepararmi una bevanda, qualche attività domestica (di 5 minuti in 5 minuti si può pulire un’intera casa, promesso!) oppure un po’ di stretching.
Nella pausa pranzo, che è quella più lunga, vado a fare una passeggiata al parco vicino a casa mia per godermi un po’ di aria fresca e di natura.
Siamo tutte diverse e non per tutte funzionano bene i 25 minuti di lavoro e i 5 minuti di pausa.
Il consiglio, anche in questo caso, è di sperimentare. Magari, potresti scoprire che hai bisogno di 40 minuti di attività e poi 5 di pausa e così via.
3. Digital e Social Detox
Hai mai provato a dimenticare lo smartphone a casa? Quando te ne sei accorta, come ti sei sentita? Ci sono persone che sperimentano veri e propri attacchi di panico in situazioni del genere!
Ebbene, attacchi di panico a parte, non è così ‘sano’ che, nel momento in cui non abbiamo con noi un oggetto che fino a un po’ di anni fa non esisteva neppure, ci sentiamo ‘persi’ come se ci avessero tolto una parte del corpo.
Soprattutto i social sono piattaforme utilissime (in particolare per chi ha una propria attività) ma deleterie se non riusciamo mai a staccarcene e iniziamo a vivere in attesa del like o facciamo continui confronti con le ‘meravigliose’ vite altrui.
Non ti tedierò sull’argomento perché so che, anche di questo, avrai sentito parlare, e molto. Ti suggerisco solo di fare ogni tanto un po’ di digital detox o, almeno, di social detox. Cosa faccio io: il sabato e la domenica disinstallo le app dei social dal mio smartphone. E lo faccio anche durante le vacanze estive e natalizie e in altri momenti in cui ho bisogno di vero relax.
E, sai che c’è? Mi sento molto bene senza social e riesco a ricaricarmi per riutilizzarli poi.