In questi giorni ho pensato molto a quale potesse essere il tema del mio primo articolo sul blog. Poi, ad un certo punto, è stato tutto chiaro: sono quasi due mesi che lavoro come libera professionista. Quale tema migliore della libertà?
Da dipendente la libertà mi è mancata molto, perchè ovviamente c’erano delle procedure da seguire e delle gerarchie da rispettare nello svolgere le varie attività.
Penso sappiamo tutti che quando si lavora come dipendente, e nello specifico come assistente di un’altra persona, ci si trovi a dover fare quello che viene detto dal responsabile di turno, nei tempi e nelle modalità prestabiliti.
Con questo non voglio dire che non c’è possibilità di proporre idee o modi di procedere alternativi, ma il raggio di azione della libertà è sicuramente più ridotto.
La pesantezza della mia condizione di dipendente e il fatto di trovarmi oggi a lavorare come freelance mi hanno quindi portato a pensare una cosa.
A chi non piacerebbe l’idea di essere completamente libero?
Libero di decidere in che modo impostare il proprio lavoro, di cosa occuparsi effettivamente, di scegliere i giorni e le ore in cui lavorare, e persino a quali persone offrire i propri servizi.
“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.”
{Erich Fromm}
Questa citazione mi ha colpito molto perchè ha fatto luce su un aspetto che non avevo considerato, almeno non troppo razionalmente. Generalmente la libertà viene associata ad una condizione positiva e, nella maggior parte dei casi, lo è!
Eppure mi sono resa conto che, in alcuni casi specifici, la possibilità di scegliere tra variabili diverse è motivo di confusione ed qui che la troppa libertà viene invece associata ad un rischio più che ad un’opportunità.
Io stessa mi sono trovata in diverse occasioni a pensare che avrei preferito non avere scelte (a volte bastano anche 2/3 alternative per scatenare il panico!) così da evitare di dover prendere volontariamente una decisione.
Tra i vari campi in cui si può applicare il tema della libertà però, penso valga la pena fare un paio di riflessioni riguardo al lavoro visto che molti di noi passano la maggior parte del proprio tempo a lavorare.
Ciascuno di noi ha una propria indole e, così come in tanti altri ambiti è necessaria una certa attitudine per poter raggiungere buoni risultati, lo stesso vale per il lavoro freelance.
Il fatto che per me oggi sia così naturale pensare che essere libera di lavorare come voglio sia la condizione massima di soddisfazione mi porta a pensare che invece per molti non è così.
Il concetto di libertà non è identico per tutti ma gli viene associato un valore diverso da persona a persona, dal momento che non tutti sono disposti a fare gli stessi sacrifici per ottenere una maggiore libertà.
Credo si possa dire che esistono due grandi categorie di pensatori: quelli con una mentalità da dipendente e quelli che scelgono la libertà ad ogni costo. Non c’è assolutamente nulla di sbagliato nel preferire la realtà da dipendente a quella del lavoratore freelance per una serie di motivi che tutti noi conosciamo!
Sicurezza economica, benefits, coperture mediche, iniziative varie a tutela del dipendente sono tutti aspetti che vengono chiamati in causa insieme alla libertà.
Senza contare che questa realtà di sicurezza, rispetto ad altri paesi, fa parte del bagaglio culturale italiano da sempre.
Anche io, prima di prendere la decisione di dare una svolta alla mia vita e cominciare a lavorare come freelance, ho passato diversi mesi a valutare le due alternative.
Nonostante mi trovassi comunque in una posizione privilegiata per poterlo fare, a volte è stato difficile mettersi nell’ottica di rinunciare alla sicurezza in favore, soprattutto, della libertà.
Proprio perchè si tratta di due mondi che, nella maggior parte di casi, sono completamente estranei l’uno all’altro.
Intraprendere un’attività come freelance a tempo pieno significa mettere in gioco tutto ciò che si possiede.
Dalle varie skills tecniche alle capacità relazionali, dalla mentalità che governa ogni scelta che ci si trova a prendere alle proprie abitudini personali. E significa anche prendersi carico di un sacco di responsabilità!
Si tratta però a tutti gli effetti di un viaggio che, nonostante le diverse difficoltà di cui è disseminato, per alcuni può valere la pena affrontare nell’ottica di poter plasmare il futuro secondo i propri desideri. Ed è questo anche il mio caso.
Anche perchè, come mi piace spesso dire, lavorare bisogna lavorare e anche impegnandosi parecchio per andare avanti nel modo giusto, quindi tanto vale farlo alle proprie condizioni se possibile!
Lavorare come freelance potrebbe quindi rivelarsi l’opportunità perfetta per dare una svolta alla propria vita, così come la decisione meno appropriata.
Sicuramente, come per tutte le decisioni importanti, è necessario valutare attentamente pro e contro ed effettuare tutte le ricerche del caso per aumentare le possibilità di riuscita del proprio progetto.
E poi lanciarsi senza aspettare che sia tutto, ma proprio tutto, perfetto! Del resto:
“Done is better than perfect.” {Sheryl Sandberg}
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